Lontani ma vicini ad Auroville

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Cosa significa essere Aurovilliani lontani da Auroville? Qual è lo spirito, l’orizzonte interiore di chi aderisce al progetto di Mère?

Essere Aurovilliani in qualunque parte della Terra  significa innanzitutto credere che questo nostro vecchio mondo possa cambiare. E cambiare in meglio, in direzione della pace e dell’unità umana. E che si possa partecipare in prima persona al cambiamento. Quante volte guardando ai fatti dell’attuale società e a quelli del passato, vedendo le varie crisi politiche, le più o meno occulte trame economiche e sociali, ci vien da credere nell’eterno ritorno delle aberrazioni umane? Quante volte, delusi e amareggiati anche nel privato, si è tentati di cedere all’opinione dello scettico e a quella del disfattista che affermano sicuri “l’uomo non cambierà mai”!?!!…

Essere vicini ad Auroville significa invece in primo luogo avere una visione planetaria ed evolutiva degli esseri umani. Credere che questa umanità, a partire dalla nostra, possa assolutamente cambiare nonostante l’attuale vecchia storia degli umani asserviti al profitto, al tornaconto individuale, agli interessi egoistici, ai desideri di potere, di possesso e soddisfazione personale. L’umanità cambierà sulla base di un cambiamento di coscienza, dapprima individuale, interiore, ma progressivo che… gradualmente o bruscamente… (il modo – dolce o catastrofico – resta da vedere, perché gli uomini sono liberi di scegliere e di collaborare o meno al processo del cambiamento) si diffonderà e un bel giorno inevitabilmente avverrà. La certezza di questo cambiamento, di questa evoluzione dell’uomo, quella che il ricercatore di spiritualità ha sentito come possibile dentro di sé, ci viene ben spiegata da Sri Aurobindo nel suo testo di psicologia dello sviluppo sociale – il “Ciclo umano” : “…nella loro libertà sbaglieranno perché l’esperienza giunge attraverso molti errori, ma ciascuno ha in sé un principio divino ed essi lo troveranno, ne scopriranno la Presenza, il significato e la legge man mano che l’esperienza che avranno di sé si approfondirà ed accrescerà”.

La leva del cambiamento sta tutta in questa Presenza divina nel cuore di ogni essere umano. “Il motore della Trasformazione – continua Sri Aurobindo – non sono le idee, ma il sentire di un cuore che si arrende e aspira con sincerità”. 

Essere vicini ad Auroville anche se fisicamente distanti da quella città dal cuore d’oro, progressivamente in costruzione, significa dunque aver abbracciato l’ideale dell’unità umana la cui realizzazione è qualcosa di spirituale prima che materiale, di individuale prima che collettivo, qualcosa di interiore prima che esteriore.

“ Se vuoi la pace nel mondo, inizia dando la pace al tuo cuore. Se vuoi l’unione del mondo, inizia unificando le varie parti del tuo essere” dice con saggezza Mère alludendo alla necessità individuale e personale dell’impegno richiesto, come pure alla dimensione tutta interiore della ricerca e della trasformazione da svolgere. Infatti accanto a quel principio spirituale e divino che alberga in tutti gli esseri umani, accanto a quella Coscienza profonda sentita come  “Sat Cit Ananda” secondo la filosofia orientale, cioè Coscienza-Forza, Coscienza-gioia, albergano pure nell’interiorità umana i contenuti di altre tre fondamentali parti o livelli dell’essere: il mentale, il vitale, il fisico che – impastati inevitabilmente di egoismo – sempre ostacolano, deformano, disilludono, mistificano o allontanano la “scoperta dell’anima”. Così ci indica Mère : “…Perché un individuo non è fatto tutto d’un pezzo, ma di tante entità diverse che a volte si contraddicono anche tra loro; alcune vogliono la vita spirituale, altre sono attaccate alle cose di questo mondo. Riconciliare tutte queste parti e unificarle è un lavoro lungo e difficile.(CWM 26 giugno 1949)

…. Il centro dell’essere umano è lo psichico che è la dimora del Divino immanente. Unificazione significa organizzazione e armonizzazione di tutte le parti dell’essere (mentale, vitale e fisica) attorno a questo centro, affinché tutte le attività dell’essere siano la corretta espressione della volontà della Presenza Divina”. (CWM 1960)

Fatta questa scoperta, essere vicini ad Auroville significa pure prendere una certa distanza dalle religioni in quanto dogmi, in quanto comandamenti o insegnamenti di verità normative date dall’esterno e valide per tutti. Prendere le distanze non per disprezzarle, anzi, per tutto ciò che di sincero vi è in esse, si rispettano, ma il percorso di trasformazione spirituale di sé può essere guidato solo dall’interno, solo attraverso l’esperienza libera e spontanea, solo attraverso quel contatto interiore diretto – inizialmente incerto, ma assolutamente sperimentabile – con quel fuoco – Agni – che arde da sempre silenzioso nel profondo di ogni essere umano.

A Sri Aurobindo non interessano le teorie, la sua visione evolutiva si basa essenzialmente sull’ esperienza. Se ha tentato di descriverla (in termini che a noi possono apparire teorici perché non l’abbiamo – non ancora – fatta a nostra volta) non è certo per comunicarci un’altra idea fra i milioni di idee-forza già in circolazione, ma per offrirei la leva del NOSTRO dinamismo ed accelerare così il corso dell’ evoluzione. Perché, non c’è dubbio alcuno, non vale certo la pena di attardarsi nello stato attuale dell’umanità. 
Questa leva è Agni, la coscienza-forza. Tutta l’evoluzione può definirsi un viaggio di Agni in quattro movimenti, un tragitto che parte dal Centro eterno e procede all’interno di Sé: involuzione, devoluzione, involuzione, evoluzione. In realtà il quadruplice movimento è Lui. Tutto è Lui. E Lui il gioco, Lui il giocatore, Lui il campo di gioco”, Lui fuori del tempo e fuori dello spazio, pura Coscienza, grande Silenzio bianco in cui tutto è contenuto a uno stato INVOLUTO, ancora senza forma. È Lui che DIVENTA: la Forza si separa dalla Coscienza, Lei da Lui – e ha inizio il viaggio di Agni.” (Satprem – L’Avventura della Coscienza – pag. 298)

Essere vicini ad Auroville, sempre su questa base, significa pure comprendere quell’incredibile obiettivo dell’”anarchia divina” posto da Mère come obiettivo e metodo al contempo di una vita organizzata in una società umana composta da individui che hanno stabilito quel contatto interiore. “Meno regole ci sono e meglio è” diceva la Mère nell’Agenda per favorire la ricerca dentro di sé e il comportamento che muove dall’interno come libera e spontanea espressione di quella Coscienza-Forza di natura divina. In assenza di regole di comportamento esteriori l’individuo è più o meno costretto a guardarsi dentro e ad agire in base alla sua coscienza, la quale, attraverso la pratica dell’aspirazione, il surrender e il superamento dell’ego, si trasforma e diventa capace di realizzare concretamente l’armonia, la pace e l’unione con gli altri esseri viventi nel suo ambiente.

Essere vicini ad Auroville e al progetto di Mère con la volontà di partecipare al cambiamento significa, come dice ancora Satprem, fare interiormente una scelta:

“Mi preoccupo molto per Auroville da parecchi anni, ma soprattutto negli ultimi tempi, perché adesso non si tratta tanto di affrontare un nemico esterno quanto di una difficoltà interiore proveniente dagli ego umani – e se c’è ego c’è il seme della decomposizione. Tutti sembrano dire “io” penso, “io” sento, “io” credo ecc., e non è nient’altro che vento mentale disordinato. Mère diceva continuamente: “Bisogna lasciarsi appiattire fino alla disparizione, bisogna abdicare alla piccola persona, altrimenti è il vecchio girotondo che continua e continua…” Capisco bene che questo ego mentale è necessario finché non c’è nient’altro per rimpiazzarlo ma, almeno ad Auroville, bisognerebbe fare un primo sforzo per tentare di ascoltare innanzitutto l’anima. Anziché buttarsi sul primo impulso che viene si potrebbe tentare, ogni volta, in ogni occasione, di fare un po’ di silenzio e cercare di capire che cosa dice l’anima. Si può tentare di fare appello a Mère, in questo silenzio e capire che cosa vorrebbe Lei. Altrimenti è la vecchia storia senza speranza. (Satprem – 2° Carnets d’une Apocalypse – 10 marzo 1981)

Per concludere questa breve riflessione sul significato di essere Aurovilliani anche lontano da Auroville, non possiamo dimenticare quel senso di profonda solidarietà e di amore sincero per tutti gli amici residenti in Auroville, quelli che hanno aderito al progetto di Mère – alla città laboratorio sull’uomo – e sono là, per una scelta effettiva di vita; gli Aurovilliani provano a convivere pacificamente tra nazionalità e culture diverse e lavorano insieme per costruire una città nuova, un luogo di accelerata evoluzione, dove ognuno secondo le proprie capacità, sperimenta e ricerca il superamento dell’ego e la libertà dello spirito.

NAMASTE AUROVILLE!

OM SHANTI, 

Jayanti Maresa Giacone

photo by Andrea Camerini, Lotus, Pondicherry 2012

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